Approvato il Piano di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi nella Regione Toscana. Le arbovirosi (infezioni virali trasmesse da artropodi come zanzare e zecche) sono tra le malattie infettive in via di sviluppo e possono costituire un rilevante problema di sanità pubblica.
Il documento è stato approvato dalla giunta regionale nella seduta del 23 maggio, in seguito a proposta di delibera dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, in adempimento a quanto previsto dal Piano nazionale.
“Con questo documento andiamo a incrementare gli indirizzi regionali, dedicati a questa problematica, e soprattutto a uniformare i comportamenti e le modalità di intervento sul territorio, in modo da attivare un sistema di sorveglianza sanitaria adeguato alle necessità del momento e delle zone interessate – spiega Bezzini -. Il Piano ci consentirà di individuare il più precocemente possibile eventuali casi sospetti di arbovirosi, attuare immediatamente le misure di controllo e impedirne la trasmissione e il moltiplicarsi delle specie viventi attraverso la riproduzione”.
Nell’ultimo decennio, in Italia e in Europa è stato registrato un aumento delle segnalazioni di casi importati e autoctoni di alcune arbovirosi molto diffuse nel mondo, tra cui Dengue, Febbre Chikungunya e West Nile virus (WN).
I Piani nazionali di prevenzione, sorveglianza e risposta per la encefalomielite da virus West Nile e Usutu, e per le arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus Chikungunya, Dengue e Zika, auspicano l’attuazione agli indirizzi contenuti nel Pna 2020-2025 e l’incremento degli indirizzi regionali in materia di prevenzione e sorveglianza delle arbovirosi.
Fra l’altro, il Piano sanitario e sociale integrato regionale (Pssir) va in questa direzione, dal momento che individua apposite strategie di controllo per la prevenzione delle malattie infettive presenti sull’intero territorio toscano con particolare attenzione alle zoonosi trasmesse da insetti vettori. Anche la Toscana negli anni passati è stata interessata dalla circolazione dei virus West Nile e Usutu, con positività sierologiche e casi clinici negli equidi.